martedì 20 maggio 2014

Le meraviglie

In un campo dell'antica Etruria, dentro un casale ai confini tra l'Umbria e il Lazio, vive una famiglia di apicultori il cui capo - anche se, di fronte all'ufficialità, egli rifiuta la definizione - è il tedesco Wolfgang; lo affianca la moglie Angelica, capace di gestire assai bene fatica e pazienza, di vedere più lontano e meglio di tutti. Hanno quattro figlie: la primogenita è Gelsomina, un'adolescente introversa e sensibile che anela ad affacciarsi alla vita, a staccarsi per forza di natura da un universo che, pure, ama. La trattiene un padre imperativo e operaio, un poco al modo delle sue api, che guarda a lei ancora come a una bimba. Il loro tempo, scandito dall'alternarsi delle stagioni e dall'impollinazione delle api mellifere, viene segnato da due eventi:  l'arrivo di Martin, un ragazzino tedesco dal passato problematico che ha da seguire un itinerario di reinserimento, e quello di una troupe della televisione, sul luogo a reclutare dei personaggi per il programma "Il paese delle meraviglie". Il fascino che emana dalla conduttrice tv e dall'adolescente straniero che s'esprime senza parole apporteranno novità all'esistenza di Gelsomina, mentre l'estate sta finendo e un anno se ne va...

L'esegeta cinematografico per eccellenza delle stagioni verdi, Truffaut, sosteneva che "l'adolescenza lascia un buon ricordo soltanto agli adulti che hanno una pessima memoria": chissà, la frase potrebbe esser posta in esergo a questa magnifica opera seconda di Alice Rohrwacher. Non che un risultato del genere possa dirsi inatteso: tre anni fa, "Corpo celeste" aveva suscitato un'impressione tanto forte da lasciar presagire un esito simile. Convinceva, lì, la capacità della giovane regista di tramutare un'opera di fiction in una selvaggia indagine antropologica: i riti ed i miti di un paesino della Calabria vi erano notomizzati con cura attraverso lo sguardo ancora vergine d'una ragazzina, adatto a evidenziar quanto le persone abbiano subito una sorte di mutazione antropologica. Di seguito, la decisione della 13enne Marta d'allontanarsi, optando per un che di diverso e di meno contaminato.

Pure in "Le meraviglie", tutto è visto pel tramite di occhi acerbi, quelli di Gelsomina. E' lei la cartina di tornasole, è lei che fa emergere quanto di sopraffattorio alberga in una situazione che, dall'esterno,  parrebbe idilliaca e pittoresca (proprio come viene descritta nella forte sequenza della diretta per il piccolo schermo: in cui le ragioni d'avversione di Wolfgang per quel che, illusorio, presto si mostra ingannevole, trovano ragione piena d'essere). Tutta la prima parte, di sapore documentaristico, mostra un'utopia di serenità e pace che in realtà è un lavoro pesante e rischioso, nel quale un secchio di miele conta ben più d'una ferita alla mano, la fatica d'un anno può essere distrutta dall'uso dissennato di un pesticida. Gli è che, in luogo della gioia, tutto nasce per certo da delusioni: da fallimenti inconfessati, da passati pervasi di sogni e falò, da rabbie inespresse. La distanza fra il mondo degli adulti e quello dei ragazzi è, nuovamente, evidenziata con maestria, lasciando che a parlare siano le cose, gli alberi, la terra, il vento: o la presenza d'un cammello, incredulo per primo d'esser lì. Gli interpreti eccellono per misura e aderenza: ma se il grande talento di Alba Rohrwacher non ha da essere disvelato, lascia di stucco la padronanza di Maria Alexandra Lungu, che fa di Gelsomina un personaggio indimenticabile.
                                                                                                                                     Francesco Troiano



LE MERAVIGLIE. REGIA: ALICE ROHRWACHER. INTERPRETI: ALBA ROHRWACHER, MONICA BELLUCCI, SAM LOUWYCK, MARIA ALEXANDRA LUNGU. DISTRIBUZIONE: BIM. DURATA: 110 MINUTI.

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