giovedì 7 aprile 2016

Una notte con la regina

Londra. E' la sera dell'8 maggio 1945, giornata del trionfo degli Alleati sulla Germania nazista. Mentre Giorgio VI si appresta a parlare alla nazione via radio, sforzandosi di vincere la propria balbuzie, la folla si riversa festante per le strade: nelle piazze della capitale inglese si canta, si balla, si dà libero sfogo alla propria euforia. Pure le principesse Elizabeth - futura regina Elisabetta II - e sua sorella Margaret sentono il richiamo della gioia esplosa per le vie, e vorrebbero tanto unirsi alle persone comuni: la loro mamma, Elisabetta I, è decisamente contraria, ma papà Giorgio acconsente a far andare le ragazze al ballo che si terrà all'Hotel Ritz, scortate da due guardie reali. Tuttavia, appena approdate in albergo, Margaret, la più intraprendente fra le due, riesce ad eludere la sorveglianza degli chaperon ed a sgattaiolare fuori, tuffandosi nell'avventura, nell'imprevisto. Ad Elizabeth, la più grande, non resta che mettersi sulle tracce della fuggitiva, dopo aver depistato pure lei le guardie... 

Traendo ispirazione da un episodio realmente accaduto (l'uscita di Elizabeth e Margaret, all'epoca di soli 19 e 14 anni, dalla residenza reale la sera della vittoria per recarsi al ballo del Ritz), "Una notte con la regina" ricama sull'accadimento con qualche libertà - gli accompagnatori imposte alle giovani di sangue reale erano ben sedici, le giravolte della trama sono quasi tutte inventate, Elizabeth portava per non farsi riconoscere una divisa da ausiliaria, della quale qui resta solo il berretto - e si snoda fra un inseguimento in autobus, la sosta in un bordello e l'incontro tra Elizabeth ed un giovane aviatore, Jack, ignaro di avere a che fare con una principessa (come il giornalista di "Vacanze romane", a cui non poco questo film s'ispira). Chiedendo parecchio alla sospensione dell'incredulità (in ispecie per quanto concerne le due guardie reali, dedite all'alcool e alle donne di facili costumi), la pellicola è una gustosa, garbata rievocazione di un'epoca assai lontana, venata di nostalgia, pure per un cinema più propenso al sogno.


Forte di una solida esperienza nel campo dei film realizzati per la tv, il regista Julian Jarrold mette una cura certosina nella ricostruzione d'ambiente, popolando lo schermo con centinaia di comparse in costume, così dando l'impressione della rappresentazione teatrale o della favola disneyana; tuttavia, conscio del rischio di rendere il tutto un'operazione anacronistica, modernizza la narrazione con dei dialoghi scattanti, ispirati alla tradizione delle sophisticated comedies degli anni '40, ciononostante carichi di malizie e sottintesi che appartengono all'oggi. Salvo, in sottofinale, far ritirare con pudore la cinepresa di fronte al bacio dato/non dato da Jack a Elizabeth. Sarah Gadon è una ingénue perfetta nei panni di Elizabeth; ma a tener banco in ogni scena è la scatenata Bel Powley, una Margaret incosciente e maliziosa, in bilico tra la bramosia di vita ed una tenerezza appena dissimulata. Rupert Everett è un re Giorgio di dolce fragilità, Emily Watson gli dà la replica con una saggia e severa Elisabetta I. Cinema per signore, forse; o, se preferite, quando di un film si dice "carino". Ma, per una volta, le due definizioni vanno lette al positivo, abbandonandosi al gioco.

                                                                                                                                     Francesco Troiano


UNA NOTTE CON LA REGINA. REGIA: JULIAN JARROLD. INTERPRETI: SARAH GADON, BEL POWLEY, RUPERT EVERETT, EMILY WATSON. DISTRIBUZIONE: TEODORA FILM. DURATA: 97 MINUTI.


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