giovedì 18 agosto 2016

L'effetto acquatico

Un gruista quarantenne di Montreuil, Samir, s'innamora perdutamente di Agathe, ruvida istruttrice della piscina municipale del quartiere. Desiderando un pretesto per avvicinarla, egli decide di prender lezioni di nuoto da lei, malgrado nulla abbia da imparare. Le cose sembrano procedere nella giusta direzione, ma la sua bugia non va oltre la terza lezione, dato che un imprevisto lo costringe a svelare di esser un provetto nuotatore. Furente per l'inganno, Nathalie - scelta per rappresentare la Seine-Saint-Denis al 10° Congresso Internazionale dei maestri di nuoto - prende un aereo per l'Islanda.  Samir, però, non si dà per vinto e le va dietro, spacciandosi per un improbabile conferenziere israeliano: improvvisando un discorso, addirittura, si conquista la stima e la simpatia degli altri delegati. Nathalie continua ad essere irritata con lui, si mostra contraria, ma - complice un'amica comune - non può che esservi un lieto fine.


Storia d'amore peculiare e spiazzante, "L'effetto acquatico" è un feel-good movie in bilico tra due patrie, l'Islanda natìa di Sólveig Anspach e la banlieue parigina ove l'autrice viveva sino ad un anno fa, prima che un tumore se la portasse via. Film postumo, quindi, e in certo modo testamentario: celebrando la gioia di una novella esistenza, la Anspach ci porta a passeggio fra le sue opere, e ripercorre i luoghi della sua vita. Come in "Back Soon" o "Queen of Montreuil", tutto è chiaramente questione di dosaggio, per adoprare le sue parole: se dentro l'acqua le forme si scompongono, i suoni si smorzano, le luci si offuscano, c'è il caso che le emozioni sgorghino libere, prive di barriere e di lacciuoli. Collocata tra una piscina comunale a Montreuil ed una sorgente d'acqua calda in Islanda, la commedia romantica fa  incrociare un gruista lunare e una sirena irascibile, la più intrattabile fra tutte. La grinta di Agathe, che allontana senza indulgenza chiunque voglia approcciarla, va a scontrarsi con la resilienza di Samir. Imperturbabile, fallito il primo tentativo di arrivare alla meta, egli si sottopone ad una odissea - che lo porta addirittura a perdere la memoria, in seguito ad una scossa elettrica per preparare il caffè... - stressante e perigliosa: ma non si scompone, avendo sempre ben presente quale sia il suo obiettivo.


Irresistibile mix di delicatezza ed umorismo, "L'effetto acquatico" immerge nel liquido e nel cloro le peripezie dei due protagonisti, dando una sorta di corrispettivo fisico alla fluidità delle loro emozioni: quelle di Samir lo sono già dal principio, laddove Samanthe deve staccarsi dal regno minerale nel quale vuole immaginarsi per sempre confinata, al fine d'evitare i rischi che ogni relazione amorosa inevitabilmente comporta. Il supplemento d'anima che le difettava sale in superficie lento, come i vapori dall'acqua calda: è, pure, un percorso di consapevolezza, che l'ambiente favorisce e la perseveranza di Samir propizia. Samir Guesmi e Florence Loiret Caille si modellano sulle intenzioni della regista con una naturalezza che incanta: giusto come quest'opera singolare, inclassificabile, inno alla smarrimento amoroso quale lievito della felicità.
                                                                                                                                    Francesco Troiano


L'EFFETTO ACQUATICO. REGIA: SOLVEIG ANSPACH. INTERRPRETI: SAMIR GUESMI, FLORENCE LOIRET CAILLE, PHILIPPE REBBOT, MICHAEL BENSOUSSAN. DISTRIBUZIONE: CINEMA. DURATA: 85 MINUTI.




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