martedì 1 novembre 2016

La ragazza del treno

Depressa e alcolizzata, Rachel Watson non ha superato il divorzio dal marito Tom, che s'è risposato con Anna: per far trascorrere le giornate, dopo aver perduto il lavoro, prende sempre il medesimo treno da e per Manhattan, guardando fuori dal finestrino. Lo fa per rivedere la casa che, un tempo, divideva con il consorte e dove egli continua a vivere con la nuova compagna: ma si è, pure, identificata con quella che lei ritiene una sorta di coppia perfetta, composta da Scott e da Megan Hipwell, dei quali nascostamente sbircia l'esistenza. Quando Megan scompare misteriosamente, Rachel comincia una indagine personale, fingendo di essere un'amica. Ma l'alcolismo le provoca dei lunghi black out, per cui nessuno le crede; al punto che la polizia, già messa in allerta dal fatto che ella perseguita l'ex-coniuge, inizia a sospettarla. E, d'altra parte, neppure lei è tanto sicura di essere innocente...

15 milioni di copie vendute, 600mila solo in Italia. Sono i numeri de "La ragazza del treno", bestseller dell'anno firmato dall'ex-giornalista inglese Paula Hawkins, nativa dello Zimbabwe, residente a Londra: a differenza di quanto fatto da Gillian Flynn, autrice de "L'amore bugiardo" e pure della sceneggiatura del film che David Fincher ne ha tratto, la nostra ha preferito passare la mano. Dietro la macchina da presa dell'inevitabile trasposizione cinematografica troviamo stavolta Tate Taylor, reduce dal successo al botteghino di "The Help" (200 milioni di dollari): "La ragazza del treno", ha dichiarato, "sotto la superficie del thriller, è quello che in letteratura chiamiamo uno studio del carattere, perché la personalità dei personaggi è importante almeno quanto la trama. Tratta di sentimenti primari quali dolore, perdita, amore, dipendenza, manipolazione".

Spostata l'azione dalla periferia di Londra a New York, la sceneggiatura di Erin Cressida Wilson mette in scena una sorta di dramma femminista, con tre personaggi muliebri così forti da relegare gli uomini in posizioni secondarie. Il punto di riferimento che viene subito alla mente è, ovviamente, "La finestra sul cortile" di Hitchcock: tuttavia, Tate Taylor sostiene di aver avuto presente solo "Omicidio a luci rosse" di Brian De Palma, dato che il personaggio di Melanie Griffith - ragazza di provincia che lavorava da pornostar - aveva una sensibilità affine a quella di Megan, entrambe in cerca di rassicurazione tramite il sesso. Ambientato, come di rado le pellicole di suspense, di giorno, e con le scene che hanno al centro Rachel girate a mano, per sottolineare la periclitante attendibilità dei ricordi di colei che è voce narrante, "La ragazza del treno" è un prodotto che non manca d'efficacia: lo spettatore vi troverà, probabilmente, soddisfatte le proprie aspettative, nonostante la finezza e l'eleganza della pagina scritta vadano in buona misura "lost in translation". Tra gli atout, un cast di attori credibile ed efficace: lo capitana Emily Blunt, che - segnata da una truccatura au contraire, volta a sottolineare occhiaie e capillari, con tanto di protesi a gonfiare le guance - fornisce una prestazione eccellente; forse la migliore della sua carriera, a sottolinearne le qualità d'attrice di razza.
                                                                                                                                     Francesco Troiano

LA RAGAZZA DEL TRENO. REGIA: TATE TAYLOR. INTERPRETI: EMILY BLUNT, LUKE EVANS, HALEY BENNETT, REBECCA FERGUSON, JUSTIN THEROUX. DISTRIBUZIONE: 01. DURATA: 111 MINUTI.   


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